giovedì 4 marzo 2010

C'era una volta un grande castello...


... dove abitava una bellissima principessa...
Con questa frase iniziano sempre le più belle fiabe e proprio con questa frase voglio raccontarvi la storia della Smeralda.
In realtà il castello era una villa e la principessa era una nobile marchesa il cui nome sembra fosse proprio Esmeralda.
La villa, che risale alla fine del '700 sorgeva tra il paese di Vialarda e Coniolo e il fronte della costruzione consituito dalla residenza padronale con saloni, cucine, e grandi cantine aveva annessa una piccola chiesetta col soffitto affrescato di blu trapuntato di stelle in oro. Al centro di essa vi era un altare in legno del '700. Una grata sulla parete destra in alto della cappella, permetteva alla marchesa di assistere alla S . Messa senza essere vista dai suoi contadini che abitavano la parte rustica dei fabbricati intorno alla Villa. Alberi ad alto fusto e fitta vegetazione nascondevano il tutto dalla curiosità del viandante. Solo il campanile della chiesetta svettava alto verso il cielo e i rintocchi della campana scandivano il lento trascorrere delle stagioni.
La vita a quei tempi, certamente dura per il villico, era in eguale misura molto piacevole per la nobile Esmeralda. Lunghi vialetti cosparsi di fine ghiaietta bianca e fiancheggiati da vasi fioriti permettevano brevi passeggiate a piedi o lunghi svaghi in carrozze scoperte, fino al torrente Stura e da lì, ancora iù avanti verso il Po.
Immerso tra migliaia di oleandri profumati, ninfee e piante acquatiche di ogni genere, il grazioso laghetto sito proprio sul fronte centrale della villa era meta di passeggiate nei caldi pomeriggi estivi . Lo specchio d'acqua aveva un ricambio idrico grazie a una sorgente sotterranea che alimentava anche l'adiacente pozzo in pietra.
Al centro del laghetto sorgeva un piccolo promontorio con un grazioso gazebo, sotto al quale Esmeralda soleva consumare una piccola merenda dopo essere stata trasbordata sull'isoletta dal suo barcaiolo giardiniere.
La Villa, somigliante quasi ad un piccolo borgo, aveva una propria vita completamente autonoma e indipendente dai paesi vicini.
In un forno di mattoni si cuoceva il pane per tutta la comunità, mentre la terra e gil animali davano quanto necessario per vivere, anche nei momenti difficili.
In caso di pericolo, un cunicolo ancora oggi visibile ma chiuso da una pesante grata, portava gli abitanti della Smeralda dalle cantine ad una uscita segreta, sotto la collina di Coniolo.
La campana della chiesetta continuò per molti anni ancora a scandire il trascorrere delle stagioni ma qualche cosa stava, se pur lentamente, cambiando.
Alla scomparsa della Marchesa della Valle di POmaro, la proprietà venne acquistata, solo nella parte "nobile", da un giovane coniolese: Giacomo Martinotti.
La mentalità di Giacomo era per quei tempi più imprenditoriale che contadine, infatti a villa Smeralda venne mantenuto ancora per un anno il giardiniere barcaiolo che si prendeva cura dei ben 4.000 vasi che finacheggiavano i sentieri e i viottoli fioriti. Poi però la prima e in seguito la seconda Guerra Mondiale, la necessità di dare lavoro ai tre figli maschi, porterà a trasformare quella che un tempo era una splendida dimora, in una tenuta agricola.
Vennero venduti quadri, mobili, suppellettili e libri di grande valore. Anche la piccola chiesa venne spogliata dall'altare e degli angeli per fare posto a un deposito di granaglie.
Siamo alla quarta generazione e oggi, Mauro Martinotti, pronipote di quel Giacomo, che seppur di mentalità ardita, non aveva potuto mantenere la Smeralda agli splendori di un tempo, ha voluto in qualche modo ripercorrere le orme del bisnonno, grande amante della sua terra. Era ora di un cambiamento per far comprendere quanto è importante tornare alla natura e alle proprie origini.
Dal 1993 la Smeralda, ristrutturata seppure nel rispetto di una civiltà contadina, è stata aperta come centro agrituristico a quanti vogliono trascorrere una giornata o un periodo in campagna, ad assaporare il gusto della semplicità di una volta e magari, con la fantasia, ripercorrere i sentieri come la bella Esmeralda di un tempo, capace di far sognare e ritornare bambini, come in una semplice favola d'altri tempi.
Dal 2009 Roberta e Cristian, amici di Mauro, coltivano con lui il desiderio di dare splendore alla Cascina Smeralda e con il vostro aiuto proseguiranno la sua storia...















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